L’assunzione di dipendenti in Inghilterra richiede la sottoscrizione di un contratto di lavoro, che dovrà disciplinare, inter alia, i termini e condizioni del rapporto di lavoro, nonché i diritti, gli obblighi e le responsabilità del lavoratore.
Dal punto di vista del datore di lavoro, gli obblighi giuslavoristici, fiscali e previdenziali dipendono dalla tipologia di rapporto di lavoro. Le principali tipologie di contratti di lavoro sono le seguenti:
- Contratti part time o a tempo pieno
- Contratti a tempo determinato
- Contratti interinali
- Freelancer, consulenti e appalto
- Contratti a chiamata
I diritti e obblighi di un dipendente dipendono dalla qualifica del lavoratore. Le principali qualifiche sono le seguenti:
- Operaio
- Impiegato
- Lavoratore autonomo e appaltatore
- Amministratore
- Responsabile amministrativo
Diritti dei lavoratori
I diritti spettanti ai lavoratori dipendono dalla qualifica del lavoratore. In ogni caso, i principali prevedono:
- Il diritto al minimo salariale (National Minimum Wage), spettante a quasi tutti i lavoratori;
- diritto alle festività retribuite e al riposo retribuito in caso di malattia, aspettativa per maternità o paternità.
Registrazione del contratto di lavoro
Una società che assume dipendenti o si avvale della collaborazione di appaltatori ha l’obbligo di registrazione online presso l’agenzia delle entrate inglese (HM Revenue and Customs (HMRC). L’obbligo di registrazione è richiesto anche per il lavoro autonomo (ad es. in qualità di amministratore unico di una società inglese).
Il datore di lavoro è solitamente tenuto ad applicare una ritenuta alla fonte nella busta paga, relativamente alle imposte sui redditi e agli oneri previdenziali.
I datori di lavoro devono inoltre stipulare una copertura assicurativa per la responsabilità dei dipendenti (Employers’ Liability insurance).
Pensioni
I datori di lavoro devono effettuare versamenti previdenziali a fini pensionistici in favore dei dipendenti fin dall’inizio del rapporto di lavoro. I dipendenti aventi diritto sono coloro che hanno un’età compresa tra 22 anni e l’età pensionabile, con una retribuzione minima di £10,000 annui e che prestino la propria attività in Inghilterra (salvo eccezioni come nel caso di soggetti che pur basati in Inghilterra viaggiano all’estero per ragioni di lavoro).
È richiesto al datore di lavoro il versamento di almeno il 2% della retribuzione annuale quale versamento previdenziale a fini pensionistici. Dal prossimo aprile 2019 tale percentuale aumenterà al 3%.
Anche il dipendente è tenuto al versamento di una percentuale della propria retribuzione per fini previdenziali.